La divina politica

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Giulio Andreotti è passato a miglior vita, anche se -nel suo caso- è difficile immaginarne di più fortunate. E con lui -dicono tutti- se ne va definitivamente la vecchia Prima Repubblica. Nella realtà dei fatti rimane solo tanta retorica perché la scomparsa di Belzebù -sconvolgente ma comunque prevedibile data l’età- non cambia proprio niente. Andreotti era  da tempo passato già nel suo presente.

Il fatto è che parlare delle fasi della Repubblica Italiana fa sempre un certo effetto ed i giornalisti ci vanno a nozze. Si scazzotta per posizionare storicamente le tappe che hanno segnato il nostro passato. A me piace pensare invece ad parallelismo (forse troppo aulico data la materia in questione. la politica per l’appunto). In una allegorica visione della res pubblica si potrebbe ottimisticamente immaginare che la situazione italiana sia un po’ come la Divina Commedia. La Prima Repubblica (con tutti i suoi vizi e le sue poche virtù) come l’inferno. La Seconda (durata uno sporco ventennio) come il purgatorio dal quale si è fatta molta fatica ad uscire. E la Terza, quella che si sta plasmando via via in questi mesi  -tra larghe intese e il parlamento invaso dai grillini- come un Paradiso atteso da tutti.

Ce lo vedo Dante concludere: ” L’amor che muove il sole e i 5 stelle”.