Insomma, alla fine ce l’ha fatta. Renzi è divenuto il nuovo segretario del Partito Democratico. Tra non molto diventerà premier e questo noi (elettori) lo sappiamo. Ma lo sa bene anche lui, che -consapevole del suo consenso- non vuole mettere fretta a nessuno e dice: “sosterremo ancora il governo Letta”.
Di tutto si può dire su Matteo Renzi tranne che non sappia aspettare. Stava lì dietro l’angolo da tempo, in disparte a commentare gli errori di altri con la veste da moralizzatore della politica e alla fine te lo vedi spuntare al posto giusto e sempre con le parole giuste.
Di parole giuste se ne dicono tante (in politica poi..) ma adesso il sindaco di Firenze dovrà dimostrare di saper fare davvero qualcosa. I presupposti ci sono tutti. Anche se non è lo stinco di santo che vuole far credere (ha una condanna in primo grado per danno erariale ed ha prosciugato molti soldi della Proivincia di Firenze per spese discutibili) potrebbe essere lui la persona adatta a guidare il Paese.
Lo è per il semplice fatto di avere buone idee e di godere di un largo appoggio elettorale: da una parte la sinistra che voterà sempre e comunque per il Pd e dall’altra i delusi della destra, che vedono in lui il nuovo Berlusconi (questi senza un riferimento che riecheggi il volto o il nome del Cavaliere non ci vanno nemmeno a votare).
Renzi potrebbe essere la risposta alla generazione di quarantenni piagnucoloni che hanno contribuito a rendere il Paese peggiore, o la risposta alla sinistra radical chic che si riempie la bocca con filosofi e le mani di aria fritta.
Ma quello che dovrebbe essere realmente Renzi ora, è la risposta a questo ventennio (e forse di più) di fanta politica. Adesso -come recitava il suo slogan- è tempo di fare.