Adesso! Cribbio!

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Per chi non lo sapesse, andare a votare alle Primarie costerà 2 euro.

Nico Stumpo -coordinatore per le votazioni del PD- ha detto che “contribuire e sostenere la propria coalizione  è un atto che, come accaduto anche in passato, il popolo del centrosinistra ha sempre fatto di buon grado”. Fesso (il popolo)!

Fossi stato il coordinatore delle Primarie avrei fatto in modo che le spese dell’organizzazione le pagasse un certo signore di nome Luigi Lusi, che di soldi al partito ne ha sottratti tanti.

Ma poi, non si potevano evitare questi due euro? In un mondo ideale, date le circostanze, sono gli elettori che avrebbero dovuto chiedere il rimborso al partito. Ma del resto, in quel caso una spicciolata non sarebbe bastata.

Matteo Renzi aveva detto la stessa cosa: “Non so a cosa servano questi due euro. E non ne sapevo niente. “Senza polemiche con Renzi” – ha risposto Stumpo- “ma per precisione, tutto ciò è stato deciso insieme e consapevolmente“. 

Renzi mentre discutevano della cosa era da un’altra parte? Oppure fa lo gnorri per prendere qualche voto in più? Io non mi fido, anche perché mi ricorda i modi di fare di quell’altro signore che con innocenza disse una volta: “pensavo fosse la nipote di Mubarak”.

Yes, again!

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“Four more years!”  Vince Obama le elezioni 2012. Da italiano e da sognatore non avrei potuto immaginare culmine diverso dato l’avversario.  Romney sembra uno di quei personaggi che vengono doppiati malamente in film demenziali come American Pie e simili.  Eppure la lotta è stata dura. Infatti, secondo la Cnn il 51% del voto popolare è andato a Romney e il 48% ad Obama. Ci ha pensato il voto dei Grandi Elettori a fare peso sulla bilancia a favore di Obama.

Chiaramente negli USA si vota in maniera diversa dalla nostra e, se noi italiani ci lamentiamo del Porcellum, le cose oltreoceano non è che vadano meglio. Detto questo è evidente che il messaggio degli elettori è arrivato forte e chiaro.

Il tempo dei sogni e degli slogan è finito e bisogna passare ai fatti. Obama aveva chiesto “four more years” per “finire il lavoro” e il contratto gli è stato rinnovato. Ma adesso, il suo fortunato “Yes we can”,  deve diventare necessariamente “Yes we can do”. Da “sì, possiamo” a “sì, possiamo fare”.

God bless you Obama, God bless United States of America.