Fateci la grazia

 

Siamo al Rose Bowl di Los Angeles, la partita incolla milioni di persone alla tv, si sta giocando l’ultima sfida del Campionato mondiale di calcio 1994. Per la prima volta si deciderà tutto ai rigori. Parte Marcio Santos dal dischetto, sbaglia. Per l’Italia è la volta di Baresi, ma sbaglia anche lui. Dopo la parità iniziale si dovrà arrivare a Daniele Massaro perché l’Italia si ritrovi in svantaggio. A questo punto solo Roberto Baggio, campione indiscusso del Campionato, può tenerci ancora in vita. Prende la palla, la sistema sul dischetto e tira. Forte, scoordinato, il pallone finisce fuori sopra la traversa. L’Italia va a casa in silenzio e Baggio col “codino” tra le gambe. Pensare a quei momenti fa venire ancora i brividi. Verrebbe da tornare indietro e provare a fare qualcosa che possa cambiare gli eventi.
Per esempio sarebbe bello andare dritto dritto dal direttore di gara, tale Sándor Puhl e dirgli: ” senta, Baggio ha sbagliato, è vero, ma è un campione, lo faccia ritirare, vedrà che non sbaglierà stavolta! Ci faccia questa grazia, sono gli italiani a chiederlo, altrimenti c’è il rischio che insorgano e invadano il campo, potrebbe essere un guaio per tutti!”.
Bello sarebbe vedere Baggio che segna quel rigore, sarebbe davvero una meraviglia senza paragoni e il codino non dovrebbe più portarsi dietro quel senso di colpa pesante come un macigno.
Purtroppo però la storia insegna che se sbagli prima o poi paghi . Come è successo a Berlusconi, leader indiscusso che -condannato a 4 anni per il processo Mediaset- ora dovrà pagare.
Ah no? Non pagherà? Ah già, il governo è nelle sue mani ed è come se il fischietto di Puhl ce l’avesse lui in bocca! Fischierà giorno dopo giorno chiedendo la grazia a Napolitano. E il povero Giorgio in barba alle regole gliela dovrà concedere per evitare una pericolosa invasione di campo, perché negandogliela sì che sarebbero guai!

Pulizie di fine luglio

Immagine

Domani potrebbe essere uno di quei momenti che ritroveremo negli anni a seguire sui libri di scuola. Silvio Berlusconi condannato. Definitivamente.

Le conseguenze di una tale sentenza -che si riferisce al caso Mediaset– porterebbero molti parlamentari del Pdl a dimettersi. Almeno così dicono (minacciano). La cosa sembra preoccupare tutti: il Governo potrebbe cadere, l’Italia potrebbe avere forti ripercussioni economiche, bla bla bla.

Perché non farla più semplice? Se Berlusconi verrà condannato e se molti decideranno di seguire la sua sortita dalla scena politica sarà solo un bene.

Crollerà il governo? Pazienza, ci siamo abituati. Ma perlomeno quando se ne costituirà un altro ci sarà meno erba cattiva a contaminare il campo della politica italiana (passatemi il linguaggio grillesco!) e al massimo da dopodomani si comincerà a notare un’insolita pulizia. Tranquilli, piano piano ci si abitua.

I calci di rigore

Immagine

Non si sa mai come vanno a finire, alla fine c’è sempre qualcuno che paga e qualcun altro che la fa franca. Ci si prova fino alla fine, poi qualcuno che esulta e gli altri che vanno a casa a ripensare ai passi falsi. Da sempre è così. Sembra che chi abbia meritato di vincere possa farcela. Poi sfuma tutto. Si passano mesi e mesi a studiare i punti deboli dell’avversario e quando sembra ormai battuto ecco che tutti gli sforzi vengono vanificati.

È proprio così: i processi di Berlusconi sono sempre una lotteria. Quindi Boccassini & Co. aspettino ad esultare. Ci sono ancora due calci di rigore.

Immagine