Siamo abituati sin da piccoli a fumare di nascosto, a sbirciare dal buco della serratura, a fare filone a scuola.
E’ un’attitudine -quella della trasgressione- che ci portiamo avanti per tutta la vita. Chi non trasgredisce alla fine è un po’ represso e finisce per fare danni a sé stesso e agli altri. E’ ovvio allora che a trasgredire -in diversa misura- trasgrediamo tutti.
Lui dopo essere stato condannato a sette anni dalla quarta sezione penale di Milano per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile si dice ” ferito come uomo e come politico”.
Ora, che Berlsuconi fosse infelice questo l’abbiamo capito. Per questo -da uomo- lo si deve comprendere, persino giustificare.
Come politico, forse non è mai valso più di una cippa.
Forse adesso è tardi per recuperare, ma per una volta il Cavaliere, smetta di fare il politico e faccia l’uomo. Nessuno gli verrà a fare la morale.