“L’Italia bene Comune”. Così disse il Pd campagna elettorale. Uno slogan che a posteriori – dato l’esito delle elezioni- risulta quantomeno sfortunato. Di certo visti gli ultimi abbracci e gli accordi tra Bersani e Alfano/Berlusconi sarebbe molto più corretto dire: “Italia inciucio comune”.
Proprio in queste ore - con la candidatura di Franco Marini concordata col Pdl- il Partito democratico si incenerisce, demolisce ciò che ha costruito e svela la sua vera identità fatta di vecchi politici dalle vecchie ideologie. E questo –in un clima di totale rinnovamento- stona, decisamente.
Per intenderci- non che il costituzionalista Stefano Rodotà sia tanto più giovane di Marini, ma le idee che camminano sulla sua testa bianca sono più vicine a chi quel rinnovamento lo pretende con forza.
L’elezione del Presidente della Repubblica porta con sé diversi significanti, dei messaggi non detti, ma oggi più che mai è molto facile interpretarli. Il Pd non è pronto, altro che Italia Bene comune.