George McGovern era un senatore americano. Ai più (come me) sconosciuto, è morto ieri a novant’anni. La notizia della sua scomparsa non fa rumore, diamine, era un vecchietto.
Senz’altro però, a leggere i suoi frammenti biografici viene da pensare all’importanza delle scelte. Importanti , banali, scelte comunque. L’esistenza del senatore è stata segnata dalle elezioni del ‘72 contro Richard Nixon, elezioni in cui venne sonoramente sconfitto. Tra i punti chiave del suo programma c’era l’abbandono della guerra del Vietnam. Non era uno spot, McGovern ci credeva davvero, tanto da essere considerato uno dei più a sinistra tra i democratici.
Detto questo cosa sarebbe successo se McGovern avesse vinto? Cosa sarebbe ora l’America senza quella Guerra? Avrebbe lasciato quelle successive? Avrebbe sperimentato pacifiche vie di potere?
Le scelte sono importanti tanto quanto le conseguenze che portano, ma quando se ne intraprende una non si è quasi mai consapevoli di ciò che si sta facendo. La vita poi fa il suo, cambia il percorso migliaia di volte, la rotta che uno cerca di seguire va in frantumi, i progetti poi, sembrano così ridicoli davanti agli scherzi del fato.
Al di la delle questioni prettamente esistenziali –per le quali ci vorrebbe un trattato specifico in stile filosofico- c’è qualcosa su cui a mio avviso, vale la pena ragionare.
Andiamo di fantasia: se dopo la scoperta del fuoco un nostro antenato preistorico, in preda alla depressione da Homo Solitarius, avesse preso a fare il piromane, si sarebbe mai scoperta la vera utilità dell’energia combustibile? Se i Sumeri non avessero inventato la ruota ci saremmo evoluti con la gobba? Se Gesù avesse scelto le opere cattive a quelle buone saremmo tutti dei delinquenti?
Non possiamo dirlo. Possiamo solo immaginare. Immaginare per esempio che se tanti anni fa, un giovane tredicenne di Scampia avesse scelto di allontanarsi dalla delinquenza potrebbe oggi vivere libero; immaginare che se si scegliesse di non fare la Tav molte persone vivrebbero meglio, poveri, ma felici; immaginare che se gli elettori del Lazio avessero scelto Emma Bonino al posto della Polverini magari qualche ospedale in più lo si poteva salvare; immaginare che se Berlusconi avesse scelto di non scendere in campo forse adesso non ci sarebbe bisogno di dipendere dalla Germania; immaginare ad esempio che se la politica italiana avesse scelto di spendere di meno in aerei militari, si sarebbero potuti creare migliaia di posti di lavoro per tanti giovani.
L’immaginazione stessa è una scelta. È la scelta di un mondo che può essere diverso.
Riposa in pace senatore McGovern.