La prassi dei rottamatori

 

Eccolo qui. Il passaggio è qui davanti a noi. Ci si prepara ad una nuova discesa in campo che probabilmente arriverà formalmente nel 2014. Venti anni dopo il 1994. Allora era Silvio Berlusconi il nuovo. Adesso(!) è Matteo Renzi.

Se ne dicono tante su di lui: cambierà le cose, finalmente un carismatico, ci voleva proprio il rottamatore, l’asfaltatore (come si autodefinisce.

La speranza è che le cose appena elencate siano lo specchio della realtà, perché Renzi diventerà senz’altro premier e le conseguenze delle sue azioni ricadranno su tutti noi, nel bene e nel male. La speranza è che con l’accezione “nuovo” non si intenda -nemmeno lontanamente- quelle caratteristiche che venti anni fa vennero attribuite a Berlusconi. Probabilmente è così. Bisogna essere ottimisti e poi diciamocelo: le idee del sindaco fiorentino convincono seriamente.

Solo che il dubbio viene quando -andando un pelino più a fondo delle belle parole- si scopre che lo stesso Renzi, quando era Presidente della Provincia di Firenze, spese qualcosa come 20 milioni di euro per pranzi, viaggi e hotel tanto da essere stato condannato (sebbene in primo grado) dalla Corte dei Conti per danno erariale.

Si dirà: fanno tutti così, è la prassi. Appunto, la prassi, non il nuovo.

 

 

 

 

 

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